Hanno
il compito di distanziare le copertine e di mantenere fra di esse la
stessa equidistanza quanto più a lungo possibile nel corso della vita
di un imballaggio in cartone ondulato. Per mantenere il loro
"spessore" originale le ondulazioni debbono essere rigide ed
avere una buona resistenza allo schiacciamento in piano,
caratteristiche queste più facilmente ottenibili con l'impiego di carte
che abbiano un buon valore di CMT. La
tipica struttura delle ondulazioni consente di sfruttare al meglio le
caratteristiche di resistenza proprie delle carte impiegate. Nel campo
dell'edilizia viene da tempo applicato il concetto di sostituire travi o
sostegni massicci con profilati altrettanto resistenti ma sensibilmente
più leggeri ed economici. E' quanto avviene nel cartone ondulato; ogni
ondulazione assume il ruolo di una nervatura o effetto colonna e
ciascuna di esse darà il proprio apporto alla resistenza complessiva
del prodotto. La caratteristica
forma delle ondulazioni assicura una certa elasticità che consente di
ammortizzare i colpi ricevuti e di agire come cuscinetto fra la sorgente
dell'urto ed il prodotto contenuto. Fra
le tante prestazioni normalmente richieste ad un imballaggio in cartone
ondulato, la resistenza all'accatastamento o alla compressione
verticale assume particolare importanza. Il contributo offerto dalle
ondulazioni a tale caratteristica, spesso essenziale, è sicuramente
notevole ed appare evidente se si considera che ogni ondulazione agisce
come un pilastro e che sono tante le ondulazioni, e quindi i pilastri
collegati tra loro dalle due copertine, a conferire al tutto la
resistenza richiesta. Importante, a tale scopo, che le carte impiegate
abbiano congrui valori di RCT o, in alternativa di CCT.
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